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Perché cambiare mestiere e cosa fare per trovare un nuovo lavoro

2 Maggio 2024
Perché cambiare mestiere e cosa fare per trovare un nuovo lavoro

Perché cambiare mestiere? Cosa bisogna fare per trovarne uno nuovo?

A volte può accadere che il lavoro che abbiamo scelto di fare non sia in realtà adatto a noi. Magari è un problema di paga, irrisoria in confronto alle nostre capacità o a ciò che ci viene chiesto di fare; forse è l’ambiente di lavoro tossico. Spesso è anche il desiderio di fare carriera altrove, o semplicemente di trovare un lavoro migliore. Quello che accomuna tutti questi casi è un desiderio di cambiare mestiere. Ma, esattamente, cosa vuol dire cambiare lavoro?

Perché le persone decidono di cambiare mestiere?

Prima di decidere di cambiare posto di lavoro è importante chiedersi: “perché?” Qual è il motivo dietro questa scelta? Esistono diverse possibilità:

  • Un primo, ovvio esempio è il desiderio di una maggiore retribuzione. La paga è un elemento importante nello scegliere un lavoro, ed è normale desiderare un impiego che offra uno stipendio elevato. Se il dipendente sente di essere sottopagato, soprattutto in confronto al carico di lavoro che svolge, o alle sue capacità, potrebbe decidere di cambiare mestiere. Ovviamente, è anche possibile che il lavoratore voglia semplicemente cercare fortuna in un’azienda che paga di più o in un campo in rapida crescita.
  • A volte un cambiamento può essere necessario per semplici motivi di salute e sicurezza. Un lavoro che induce costante ansia e paura può essere pericoloso per la salute mentale del lavoratore e causare burnout. Lo stesso vale per gli ambienti di lavoro tossici, specie quelli dove sono diffuse le molestie o comportamenti simili.
  • Un’altra possibilità riguarda il work-life balance. Idealmente dovrebbe esserci un certo livello di equilibrio tra lavoro e vita privata. Sfortunatamente, spesso tende ad esserci uno squilibrio in favore del primo dei due. In questi casi il carico eccessivo può non solo portare al burnout, ma anche danneggiare le relazioni con amici e famiglia.
  • In certi casi può essere semplicemente per motivi di passione ed interesse. Chi sta entrando nel mercato del lavoro spesso accetta mansioni per acquisire esperienza o mettere da parte un po’ di denaro. Tuttavia, una volta che questo scopo è stato raggiunto, il lavoratore può decidere di cercare invece un lavoro che lo interessi di più. Attenzione, però: il job hopping, la pratica di cambiare ripetutamente lavoro, è vista in modo piuttosto negativo.
  • Infine, il lavoratore potrebbe anche desiderare ulteriori capacità di crescita che mancano nel proprio lavoro. Con “capacità di crescita” si possono intendere sia la propria carriera che l’acquisizione di nuove competenze. Se queste opzioni mancano andare a cercare altrove è spesso l’unica possibilità.

Cosa fare per cambiare mestiere? Alcuni suggerimenti

Cambiare lavoro non è cosa semplice. L’idea stessa può mettere paura, paura di non trovare un nuovo lavoro, di non guadagnare abbastanza, di trovarsi in una situazione ancora peggiore. Certamente non è una decisione da prendere a cuor leggero, ma a volte può essere davvero l’opzione migliore. In questi casi è importante essere ben preparati:

  1. Innanzitutto bisogna fare chiarezza sul perché si vuole cambiare mestiere. Sapere cosa si vuole è utile sia nella ricerca del nuovo impiego, sia nel convincere l’intervistatore durante il colloquio.  “Perché voglio cambiare lavoro” non è una buona risposta da dare, dopotutto. Inoltre, sarebbe meglio almeno tentare di risolvere i propri problemi discutendone con l’azienda, prima di ricorrere alle dimissioni.
  2. Avere un piano d’azione è fondamentale. Prima ancora di lasciare il lavoro attuale si dovrebbe già avere un’idea di cosa si vorrebbe fare o quali professioni siano adatte alle proprie capacità. Come minimo, il lavoratore che stia dando le dimissioni dovrebbe essersi informato sulle aziende interessate, e aver iniziato a mandare il proprio CV. Idealmente, la cosa migliore sarebbe avere già un’offerta di lavoro o un’azienda o due disposte ad un colloquio. 
  3. Aggiornare il proprio CV è estremamente importante. Il curriculum è il punto di partenza per le aziende nel decidere se assumere o meno, e quindi dovrebbe evidenziare i propri punti di forza. In particolare, dovrebbe riportare l’esperienza, le competenze e le soft skills apprese nel corso del proprio lavoro. E’ inoltre utile assicurarsi che le informazioni contenute, specie quelle di contatto, siano aggiornate, e ricontrollare ortografia e grammatica. Infine, è bene ricordare che il CV dovrebbe essere adattato all’azienda al quale deve venire mandato, evidenziando gli aspetti che l’azienda potrebbe trovare utili.
  4. Potenziare le proprie soft skills o guadagnare nuove competenze può essere di grande utilità nel cercare una nuova occupazione. I corsi di formazione professionali, come quelli offerti dal CLOM a Milano, consentono al lavoratore di riqualificarsi e di entrare in nuovi ambiti lavorativi. Esistono anche corsi per sviluppare le soft skills, competenze trasversali, sempre utili in quanto applicabili in ogni ambito. Qualora si stia cercando lavoro nello stesso ambito da cui si proviene, può invece essere utile seguire un corso di aggiornamento. Infine, è importante ricordare che l’età può essere un fattore: certe aziende favoriscono i giovani, mentre altri mestieri l’esperienza.

Le dimissioni e la ricerca di un nuovo lavoro

A questo punto, avendo completato le proprie preparazioni, rimangono due cose da fare: dare le dimissioni, e mettersi alla ricerca di un nuovo lavoro.

Le dimissioni: come darle?

In primis, è ovviamente necessario dare le dimissioni. Si tratta di un compito apparentemente semplice, ma che richiede comunque un po’ di lavoro.

Innanzitutto bisogna ricordare di dare un preavviso; fortunatamente, non è necessario specificare il motivo. Nel caso dei contratti a tempo indeterminato, annunciare in anticipo la decisione di dare le dimissioni è obbligatorio, pena il pagamento di un’indennità. Nei contratti a tempo determinato, invece, le cose sono leggermente differenti. Il preavviso non esiste, ma, salvo casi specifici, il lavoratore non può dimettersi liberamente. Chiudere un contratto a tempo determinato in anticipo richiede infatti l’accordo di entrambe le parti. In mancanza di accordo, il lavoratore che dà le dimissioni è tenuto a pagare un indennizzo. Per quanto riguarda la lunghezza del preavviso, essa dipende da tipo di contratto, anzianità e livello di inquadramento. Sfortunatamente questo numero è estremamente variabile, andando da pochi giorni fino ad alcuni mesi, ed è quindi meglio informarsi in anticipo.

Il processo avviene per via telematica, usando moduli messi online dal Ministero del Lavoro, con alcune eccezioni (lavoratori domestici, marittimi e dipendenti statali). La lettera di dimissioni deve essere chiara e concisa e contenere dati anagrafici del lavoratore e del datore di lavoro o dell’azienda, l’ultimo giorno di lavoro previsto, data e luogo. Infine, è comunque possibile revocare le dimissioni entro sette giorni dall’invio della domanda.

Alla ricerca di un nuovo lavoro

Il passo finale è trovare un nuovo impiego. Come già detto, l’opzione migliore sarebbe avere già un’offerta di lavoro, o almeno aver trovato delle aziende disposte ad un colloquio. Per ovvi motivi sarebbe meglio minimizzare il tempo da disoccupati. In caso questo non sia possibile il lavoratore potrebbe iscriversi ad un corso di formazione o di aggiornamento. E, ovviamente, valgono sempre gli stessi suggerimenti che verrebbero dati a chi sta entrando nel mondo del lavoro per la prima volta: cercare offerte adatte alle proprie competenze, mandare il CV ad aziende che si trovano interessanti, e non scoraggiarsi di fronte al fallimento.

Cambiare mestiere: tra rischi e nuove opportunità

Quella di cambiare mestiere può essere una scelta sofferta, ma spesso necessaria per una varietà di motivi. In questi casi, ci sono alcune precauzioni e preparazioni che possono rendere più facile e veloce il processo di trovare un nuovo lavoro. In particolare, frequentare corsi di formazione è un ottimo modo per acquisire nuove competenze ed entrare in nuovi ambiti lavorativi. Soprattutto, cambiare mestiere non dovrebbe essere visto esclusivamente come un rischio o qualcosa di negativo. Dovrebbe invece essere un’occasione per tentare qualcosa di nuovo o cercare un’occupazione migliore, dove si è più soddisfatti. 

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