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Apprendistato come funziona per l’azienda e il lavoratore

4 Maggio 2023
Apprendistato come funziona per l’azienda e il lavoratore

Apprendistato: come funziona e quali sono i suoi vantaggi

Se stai leggendo questo articolo è perché probabilmente ti chiedi l’apprendistato come funziona e se può essere una buona soluzione per la tua impresa.

Il contratto apprendistato è un rapporto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani ed è disciplinato dal Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e successive modifiche (articoli 41-47). Viene definito a causa mista, perché oltre all’attività lavorativa tipica del contratto di lavoro subordinato, è previsto un obiettivo formativo. 

Contratto di apprendistato professionalizzante: una definizione

L’apprendistato professionalizzante è una delle tre tipologie previste ed è finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale attraverso la formazione sul lavoro e un apprendimento tecnico-professionale. Questo tipo di contratto, detto apprendistato di 2° livello, si rivolge a giovani tra i 18 e i 29 anni e ha una durata di massimo tre anni. Le altre tipologie di apprendistato sono quello per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore, e, infine, quello di alta formazione e ricerca. 

Formazione apprendistato: come funziona e quali tipologie esistono?

Ma, quindi, la formazione nell’apprendistato come funziona?

La formazione dell’apprendista si divide in due tipologie: da un lato quella obbligatoria interna (aziendale), finalizzata all’acquisizione delle competenze tecnico-professionali, dall’altro la formazione obbligatoria esterna (pubblica), che si pone l’obiettivo di sviluppare competenze di base e trasversali. Quest’ultima ha una durata che va dalle 40 alle 120 ore di formazione apprendistato complessive per l’intero contratto, e varia a seconda del titolo di studio dell’apprendista: 

  • 120 ore per chi ha la licenza di scuola secondaria di primo grado
  • 80 ore per chi ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado
  • 40 ore per i laureati

Sono previste 3 annualità da frequentare in base al titolo di studio dell’apprendista: 

  • apprendisti con licenza media: devono partecipare a tutte le edizioni;
  • apprendisti con diploma: devono partecipare alle prime due annualità;
  • apprendisti con laurea: devono partecipare solo alla prima edizione.

Gli argomenti che vengono trattati nella formazione trasversale vanno dall’organizzazione aziendale, alla comunicazione efficace, dalle competenze sulla sicurezza ai diritti e doveri dei lavoratori e dell’impresa, dalle competenze in ambito digitale alla contrattazione collettiva.

La formazione tecnico-professionale, invece, viene effettuata direttamente sul posto di lavoro e concerne gli aspetti tecnici e operativi legati allo specifico settore professionale, la conoscenza di prodotti, servizi, l’utilizzo di strumenti e attrezzature necessari allo svolgimento della qualifica prevista dal contratto di apprendistato. 

Che cos’è il Piano Formativo Individuale?

Si tratta di un documento obbligatorio, all’interno del contratto di apprendistato, che riassume il percorso formativo dell’apprendista durante tutta la durata del rapporto lavorativo. Il PFI deve contenere una serie di indicazioni obbligatorie relative a: 

  • azienda
  • apprendista
  • inquadramento contrattuale
  • tutor
  • obiettivi formativi
  • qualifica professionale

Formazione per apprendisti: il Tutor

Il tutor aziendale è una persona che lavora all’interno dell’azienda e che ha maturato una buona esperienza  svolgendo un’attività professionale coerente con quella svolta dall’apprendista. Viene individuato e nominato dal datore di lavoro; nelle aziende di piccole dimensioni, ovvero con meno di 15 dipendenti questo ruolo può essere ricoperto anche dal datore di lavoro o da un socio. Non è possibile affidarlo a qualcuno di esterno all’azienda. Il ruolo del tutor è quello di formare l’apprendista e supervisionare la sua attività in azienda per tutta la durata del contratto di apprendistato. 

I requisiti per essere nominati tutor: 

  • Almeno 3 anni di anzianità, a meno che l’azienda  sia stata costituita da meno di 3 anni o nessun dipendente abbia raggiunto i 3 anni di anzianità;
  • Possedere un livello di inquadramento pari o superiore a quello che raggiungerà l’apprendista al momento della qualifica finale;
  • svolgere un’attività professionale in linea con quella dell’apprendista.

Corso Apprendistato obbligatorio: CLOM al tuo fianco

CLOM è al fianco di tutte le imprese che desiderano assumere lavoratori con il contratto di Apprendistato Professionalizzante, per assisterli nelle pratiche di attivazione e nell’organizzazione dei corsi di formazione base e trasversali, obbligatori. I corsi organizzati da CLOM prevedono diverse formule per venire incontro alle esigenze delle aziende.

Apprendistato Professionalizzante: CLOM cosa fa?

CLOM, in qualità di ente accreditato Regione Lombardia, si occupa di: 

  • Affiancare gli imprenditori nella stipula del rapporto lavorativo;
  • Supportare l’azienda nella redazione del Piano Formativo Individuale; 
  • Affiancare il tutor aziendale incaricato nella formazione on the job;
  • Informare e aggiornare su possibili cambiamenti nella normativa vigente;
  • Organizzare Corsi Apprendistato, competenze base e trasversali per tutte le annualità.

Perché dovrei assumere un apprendista?

Se sei arrivato a questo punto, avrai ormai chiaro l’apprendistato come funziona. Potresti, però, chiederti se può essere vantaggioso per te.

Bene, sappi che il  contratto di apprendistato è quello più conveniente per l’azienda dal punto di vista del risparmio fiscale. Ma i vantaggi non sono solo economici:

  • L’investimento su giovani risorse permette di farle crescere professionalmente trasmettendo loro direttamente i valori e la filosofia aziendale. I giovani lavoratori hanno un punto di forza da non sottovalutare: non hanno ancora schemi rigidi derivanti da precedenti posizioni lavorative. L’affiancamento a dipendenti esperti consente, quindi, di trasferire più agevolmente all’apprendista processi aziendali e modalità tecniche-operative specifiche dell’azienda. 
  • I giovani apprendisti portano con sé nuove competenze, soprattutto legate al digitale, che possono costituire un elemento di forza all’interno delle dinamiche aziendali. 

Investire sugli apprendisti può, dunque, costituire una scelta strategica di successo per le aziende. Se vuoi saperne di più CLOM è a tua disposizione! Contattaci

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