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Preparati ad inserire un tirocinante: tutte le informazioni per aziende

16 Gennaio 2024
Preparati ad inserire un tirocinante: tutte le informazioni per le aziende

Il tirocinio a portata di mano: tempo, costi e l’inserimento del tirocinante

Il tirocinio, fondamentale tappa nell’acquisizione di competenze professionali per i giovani, costituisce un’opportunità cruciale per gli aspiranti lavoratori e le aziende desiderose di crescere con nuovi talenti. Nel seguente articolo, esploreremo tre aspetti chiave relativi al tirocinio: le ore lavorative previste, delineando la flessibilità oraria e la varietà di impegni; il costo aziendale associato all’assunzione di un tirocinante, evidenziando gli aspetti finanziari che le aziende devono considerare; e infine, come attivare un tirocinio, esaminando le procedure e le comunicazioni necessarie per avviare con successo questa collaborazione formativa.

Quanto può durare un tirocinio?

In Italia, la durata del tirocinio riveste un ruolo cruciale nel contesto degli stage, con regolamentazioni specifiche a seconda degli obiettivi formativi e dei destinatari. 

  • Nei tirocini formativi e di orientamento, il periodo massimo è fissato a 6 mesi, permettendo agli aspiranti professionisti di acquisire competenze specifiche nel settore prescelto. 
  • Nel caso dei tirocini di inserimento o reinserimento al lavoro, la durata massima si estende a 12 mesi, offrendo un periodo più lungo per favorire l’integrazione nel mercato del lavoro. 
  • Particolarmente significativo è il limite di 12 mesi per i tirocini a favore di soggetti svantaggiati, con la possibilità di estendere tale periodo a 24 mesi per i tirocini dedicati a individui diversamente abili.

Questa varietà di durate riflette l’attenzione legislativa verso l’inclusione e lo sviluppo professionale, promuovendo un ambiente di lavoro più equo e accessibile.

Quante ore lavorative può fare uno stagista?

La quantità di ore assegnate a un tirocinante è dettagliata nella documentazione che delinea le specifiche dello stage, comprendendo mansioni, designazione del tutor, tipologia di tirocinio e l’ammontare di ore settimanali. 

La flessibilità del tirocinio emerge nella scelta tra modalità full-time o part-time, con opzioni verticali o orizzontali. Secondo le disposizioni della contrattazione nazionale, il tirocinante può impegnarsi da fino a un massimo di 40 ore settimanali, salvo limitazioni inferiori stabilite dalla normativa regionale o dal CCNL adottato dall’azienda ospitante. 

Quando il lavoro si articola in turni, al di fuori dell’orario d’ufficio standard, il contratto di stage regolamenta le ore di lavoro del tirocinante, consentendo l’attività solo tra le 6:00 e le 24:00, riflettendo così l’adattabilità del tirocinio alle diverse esigenze lavorative.

Quali sono i costi associati all’impiego di un tirocinante per l’azienda?

Nel contesto di un contratto di stage, è fondamentale esaminare le normative della regione in cui ha sede l’azienda che ospita il tirocinante. 

Nel caso della Lombardia, ad esempio, le disposizioni per i tirocini extracurriculari delineano l’indennità mensile di partecipazione. Questa ammonta a 500 euro lordi, suscettibili di riduzione a 400 euro mensili se l’azienda prevede buoni pasto o un servizio mensa. 

Nel caso in cui l’attività di stage richieda un impegno giornaliero inferiore a 8 ore, l’indennità si attesta a 350 euro mensili. L’erogazione completa dell’indennità è condizionata a una partecipazione minima dell’80% delle ore previste su base mensile; al di sotto di questa percentuale, l’indennità si riduce proporzionalmente, mantenendo un minimo di 300 euro mensili.

Durante sospensioni del tirocinio, l’obbligo di corresponsione dell’indennità di partecipazione non sussiste. Queste disposizioni mirano a garantire un equo trattamento economico per i tirocinanti, riflettendo la varietà delle condizioni di partecipazione e le esigenze lavorative.

Come attivo il tirocinio?

L’attivazione di un tirocinio in azienda richiede un’interazione efficace tra tre soggetti chiave: lo stagista, l’azienda ospitante e l’ente promotore, responsabile della supervisione del processo e della gestione amministrativa. Entrambe le parti, azienda e ente promotore, sono tenute a designare un tutor. Il tutor dell’ente promotore si assicura del corretto svolgimento dello stage, mentre il tutor aziendale svolge una funzione formativa, accompagnando lo stagista nel percorso di apprendimento.

Il progetto formativo dello stage, regolamentato in conformità con le normative regionali, è fondamentale per disciplinare l’esperienza di tirocinio e deve essere sottoscritto da tutte e tre le parti coinvolte. Dopo la redazione e la firma del progetto, l’azienda ospitante deve comunicare l’attivazione del tirocinio alla Regione attraverso la comunicazione obbligatoria telematica sui portali regionali. Questa procedura garantisce la trasparenza e la regolarità del tirocinio, fornendo una base solida per il suo corretto svolgimento. La collaborazione sinergica tra stagista, azienda e ente promotore è essenziale per creare un ambiente formativo efficace che promuova la crescita professionale del tirocinante.

Quanti tirocinanti posso assumere?

L’ospitalità di stagisti in un’azienda è disciplinata da limitazioni che riflettono la finalità formativa del tirocinio e la necessità di evitare sostituzioni di personale. Queste restrizioni sono proporzionate al numero di dipendenti dell’azienda: 

  • imprese con 1-5 dipendenti possono accogliere un solo tirocinante
  • imprese con 6-19 dipendenti possono avere fino a 2 stagisti
  • aziende con più di 20 dipendenti possono ospitare stagisti in numero non superiore al 10% dei dipendenti totali

Questa regolamentazione mira a garantire che lo stage sia un’esperienza formativa senza compromettere l’equilibrio operativo dell’azienda.

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